
Signore Gesù,
ci fermiamo dinanzi a Te,
al termine di questo sacro pellegrinaggio
che ha percorso le vie della nostra amata Mottola
come una via del Calvario,
tracciata non con la pietra,
ma con il dolore, la fede, il silenzio
e la preghiera del tuo popolo.
Ti contempliamo nel volto dei Misteri
che abbiamo seguito:
tu, Agnello immolato, Re silenzioso,
Servo obbediente, che hai scelto la Croce
per aprire all’umanità intera
le porte della speranza.
Sì, Signore: tu sei la nostra speranza.
Non una speranza illusoria,
ma una speranza certa,
fondata nel dono totale di Te stesso.
Una speranza che non delude,
perché è radicata nel tuo amore crocifisso e risorto.
Speranza per chi è nel dolore,
per chi porta nel corpo o nell’anima le ferite della vita.
Raggiungi, o Cristo, con la tua luce,
chi è stanco, scoraggiato,
chi ha perso fiducia in sé e negli altri.
Fa’ che la tua Croce diventi per loro forza,
e la tua Passione una compagnia che salva.
Speranza per chi ha smarrito la fede,
per chi vive lontano, distratto, indifferente.
Tu che hai guardato Pietro con misericordia,
guarda con tenerezza
chi non osa più alzare lo sguardo verso di Te.
Riaccendi nel cuore di tutti il desiderio del ritorno,
la nostalgia della verità, la sete di infinito.
Speranza per la nostra comunità di Mottola,
per le famiglie ferite, per i giovani che cercano futuro,
per gli anziani che temono di essere dimenticati,
per gli ammalati che lottano nel silenzio,
per chi ha responsabilità e guida la vita pubblica.
Rendici costruttori di comunione,
artigiani di pace, testimoni credibili del Vangelo.
Speranza per la Chiesa,
popolo di Dio in cammino nel tempo,
spesso ferito, a volte stanco,
ma ancora chiamato a portare nel mondo
la luce della Pasqua, la gioia del perdono,
la tenerezza della carità.
Speranza per il mondo intero,
per le terre devastate dalla guerra,
per i popoli segnati dalla fame,
dall’ingiustizia e dall’esclusione.
Spezza le logiche di violenza,
disarma i cuori,
apri vie nuove di fraternità e riconciliazione
tra i popoli.
Benedici, o Signore, tutti coloro che hanno reso possibile questa processione:
i portatori dei simulacri,
le Confraternite,
chi ha pregato in silenzio o in canto,
chi ha vegliato, chi ha servito,
chi ha semplicemente camminato con cuore sincero.
A ciascuno dona la gioia profonda
di essere stato partecipe di un Mistero che salva.
Santa Maria, Madre Addolorata,
che hai camminato sotto la Croce
e sei rimasta in piedi nel buio del Venerdì Santo,
insegnaci ad essere donne e uomini di speranza,
capaci di stare accanto a chi soffre
senza fuggire, senza giudicare, senza temere.
Spirito Santo, fuoco di vita nuova,
accendi in noi il desiderio del bene,
dona sapienza alle nostre scelte,
sostieni i nostri passi nel quotidiano.
Fa’ che, tornando alle nostre case,
non chiudiamo nel passato
quanto abbiamo vissuto,
ma portiamo nel cuore
il seme di ciò che abbiamo contemplato.
E quando verrà
la notte del dubbio o della fatica,
donaci, o Signore,
la memoria viva di questo Venerdì Santo,
come lampada accesa nel cuore.
A Te, Trinità Santissima,
sia lode e gloria, oggi e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
+ Sabino Iannuzzi






