“In questa notte calda di ottobre, apriti cuore. Non stare in silenzio.…fatti sentire!
Anche davanti a questo cielo di stelle / e ce ne sono stanotte di stelle / cuore non parli?” (L. Dalla)

Stanotte è una notte così, per noi catechisti, educatori ACR e capi scout delle parrocchie della nostra diocesi che, ieri sera, a Nardò, abbiamo celebrato il nostro “Giubileo della Speranza”: il cuore è senza parole, troppo forte l’eco del messaggio indirizzato a tutti i “missionari di speranza” dal vescovo Fernando, che ha esordito con tono confidenziale: “conosco il vostro impegno, constatato durante la visita pastorale, nella crescita cristiana dei ragazzi, giovani e famiglie e nella testimonianza della carità”;  e poi, continuando: “voglio augurare a voi di essere santi, per portare tutti a contatto con Cristo!”.

Il cuore, assonnato e sommerso dalle “tante domande che scaturiscono dal quel senso di inquietudine, inadeguatezza, paura di fronte alle sfide che ci attendono”, stanotte ripensa a quel messaggio e si sofferma sulle tre Parole che siamo stati invitati a mettere al centro del nostro servizio: pregare, credere, testimoniare con la vita. E ritrova coraggio e sente di non essere solo grazie a quel “da qualche parte, nella Chiesa, ci sono braccia alzate, giorno e notte, che intercedono per noi” e a quel “non tutto dipende da noi… Dio ascolta sempre le nostre preghiere! È questione di fede!”. Di quella fede che “rimane accesa se alimentata dalla Parola viva, efficace, capace di scrutare i pensieri del nostro cuore”. E lui, il cuore, sussulta quando il vescovo fa sue le parole di San Paolo “annuncia, insisti!”.

Ma non basta annunciare. Il cuore si commuove quando risente: “ciascuno di noi è un messaggio di Dio… Va’, non perdere mai occasione di testimoniare questa verità, il Signore si aspetta da te quella testimonianza che nessuno può donare al tuo posto. Voglia il cielo che tu possa riconoscere qual è quella parola che Dio desidera dire al mondo con la tua vita!”.

Poi il cuore sogna… di ripercorrere la vita spesa nel servizio. E rivede i giorni dei semi dispersi, dello scoraggiamento, della fatica, della solitudine, del carico troppo pesante degli impegni e della responsabilità, quando ti chiedi se ne vale veramente la pena; e rivede le notti di quando torni a casa “bagnato, stanco, affamato e la porta è già chiusa, e ti prendono per un ladro, ti scacciano come un cane, ti prendono a bastonate” (S. Francesco).

Il cuore ora si leva e… prega: “Signore, mi avevi promesso che saresti stato sempre con me, perché mi hai lasciato solo nei momenti più difficili?”.

Nel silenzio un sottile richiamo “La Speranza nel Signore non delude! Accanto a noi e in noi opera Lui… la tua preziosa missione non andrà perduta!” – E infine: “Grazie, perché siete un vero miracolo!”.

Il cuore arde nel petto. Ti ho riconosciuto, Signore! Ieri sera, a parlarmi eri Tu! Somigliavi tanto al mio vescovo Fernando!

“…Non ho più parole in questa notte di ottobre. Sento solo lontano un misterioso rumore: è la notte che piano si muove e tra poco esce il sole” (L. Dalla)

clic qui per l’articolo sul sito diocesano