“Dio rivolge all’uomo la Sua parola di vita! Dio chiama! Ma, tra tante voci, non è facile discernere la chiamata di Dio.”

È questo il filo conduttore che accompagna il raduno degli ex alunni del Seminario Vescovile di Nardò-Gallipoli, in programma mercoledì 12 novembre, in occasione della Consacrazione della Cappella Maggiore del Seminario.

Un appuntamento dal forte valore simbolico e affettivo, che riporta nei luoghi della propria giovinezza coloro che, nel lontano 1965, varcarono per la prima volta il cancello del Seminario per intraprendere il percorso di formazione. Sessant’anni dopo, molti di loro torneranno lì dove tutto ebbe inizio, per condividere una giornata di memoria, fraternità e gratitudine.

Un’iniziativa nata dal cuore

L’idea del raduno è nata da uno degli ex alunni — oggi ufficiale in pensione — che, dialogando con don Giuliano Santantonio, ha voluto cogliere l’occasione della Consacrazione della Cappella Maggiore per riunire i compagni di un tempo. Grazie alla consultazione dell’archivio del Seminario e alla creazione di una chat dedicata, è stato possibile rintracciare e contattare i 46 ex seminaristi di quell’anno: 26 hanno confermato la loro presenza, mentre altri, per motivi di salute o di distanza, non potranno partecipare. Cinque, purtroppo, sono già scomparsi, ma saranno ricordati nella preghiera comune.

Un segno di comunione e riconoscenza

La giornata si aprirà alle ore 17.00 nell’Aula Magna del Seminario, con un momento di accoglienza e di scambio di saluti, seguito dalla Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Fernando Filograna, e concelebrata da don Giuliano Santantonio, anch’egli ex alunno. La festa continuerà poi con un momento conviviale insieme alle famiglie.

Già in passato, gli ex seminaristi avevano dato vita a incontri analoghi, nel 2001 e nel 2002, alla presenza dell’allora Vescovo Mons. Domenico Caliandro, insieme agli educatori di quegli anni: don Vincenzo Calcagnile, don Raffaele Mastria (entrambi in Cielo) e don Giorgio Crusafio. Occasioni che avevano contribuito a rinsaldare legami profondi e a custodire un patrimonio comune di valori, fede e amicizia.

Memoria viva di un cammino

Oggi, a distanza di decenni, quel gruppo di ragazzi — diventati uomini impegnati nei più diversi ambiti della vita sociale, professionale ed ecclesiale — torna a guardare con riconoscenza agli anni trascorsi tra le mura del Seminario.
Le camerate, i lunghi corridoi (che oggi non esistono più) e gli spazi di preghiera e di gioco diventano così testimoni silenziosi di una generazione che ha saputo portare nel mondo i semi ricevuti in quegli anni di formazione.

Un raduno che non è soltanto una rimpatriata, ma un gesto di comunione e di testimonianza, per ricordare insieme da dove si è partiti e per continuare a camminare, con lo stesso spirito di servizio e di fede che animava quei primi passi del 1965.

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