Consegnata dall’arcivescovo Franco Moscone durante l’Assemblea Diocesana di settembre, la nuova Nota Pastorale segna una chiamata a un cambiamento profondo: formare non per informare, ma per vivere.
Frutto del Cammino sinodale, il documento mette al centro una formazione missionaria e condivisa, che coinvolga presbiteri, religiosi, laici e realtà associative. Non più schemi rigidi o modelli scolastici, ma reti di collaborazione e itinerari capaci di intrecciare fede e vita quotidiana, per giovani e adulti.
Un’attenzione particolare è dedicata ai “segni”, gesti profetici che padre Franco propone come semi di futuro: dalla riflessione sui Ministeri istituiti al rilancio del Diaconato permanente, fino alla formazione su temi sociali e spirituali, in sintonia con le encicliche di Papa Francesco.
La Nota richiama la comunità a non trascurare questioni decisive come giustizia sociale, pace, migrazioni, cura del creato, relazioni familiari e dipendenze. Non specialisti in tutto, ma comunità capaci di ascoltare, riflettere e camminare insieme.
All’Assemblea hanno avuto spazio e voce anche i giovani, cui l’arcivescovo ha rivolto parole di fiducia: tanta è la loro potenzialità, anche se spesso li cerchiamo “dietro di noi” o li immaginiamo “altrove”. In realtà – ha sottolineato – sono già avanti e meritano di essere riconosciuti e accompagnati.
Il messaggio è chiaro: una Chiesa che forma non per trattenere, ma per inviare.
Una sfida che chiama tutti a mettersi in gioco, in piena sintonia con le parole di Papa Leone che, nel discorso per l’inaugurazione del nuovo Anno Pastorale della Diocesi di Roma, ha ricordato: «Viviamo un’emergenza formativa e non dobbiamo illuderci che basti portare avanti qualche attività tradizionale per mantenere vitali le nostre comunità cristiane. Esse devono diventare generative: grembo che inizia alla fede e cuore che cerca coloro che l’hanno abbandonata».
Siamo pronti a “essere profeti” vivendo la santità nel quotidiano?







