Le Clarisse del Monastero di Otranto hanno curato l’organizzazione della “Festa del Perdono di Assisi” che nasce dall’indulgenza plenaria concessa a San Francesco da papa Onorio III nel 1216.

Ieri sera, nel giardino del monastero, l’Adorazione Eucaristica presieduta da Mons. Francesco Neri con le Confessioni; questa mattina, le Lodi e la Santa Messa.

“Da San Francesco dobbiamo prendere prima il sentimento dello stupore”, ha detto Mons. Neri. “Chiediamoci: ma io mi sono abituato all’Eucarestia? Forse si. È facile perdere lo stupore eucaristico. San Francesco ci direbbe ‘rendetevi conto dell’enorme grazia di partecipare spesso alla Santa Eucarestia’.

Il secondo atteggiamento che dobbiamo prendere da San Francesco è l’adorazione. Adorare significa meravigliarci, la meraviglia che suscita la presenza del Signore nella nostra vita. Quando ci accostiamo più spesso ai sacramenti, la c’è la prova che nei sacramenti c’è Dio perché siamo più sereni, più felici”.

“La grazia ci evoca prima di tutto la bellezza. La bellezza è dono. Anche noi siamo chiamati a essere pieni di grazia. La grazia è Dio che dona se stesso all’uomo. La Sapienza di Dio viene ad abitare dentro di noi. Non dobbiamo chiuderci alla grazia. Riflettiamo sulle circostanze della vita che ci fanno chiudere alla grazia e nella vita quotidiana attingiamo alla preghiera, al Vangelo e ai sacramenti”.

Che Dio ci aiuti ad aprire la porta del nostro cuore a Lui.

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