La strada.
Polverosa, imprevedibile, lunga, talvolta in salita. A volte rischiarata dalla luce di un incontro, altre volte avvolta nella stanchezza della sera. È questa la strada dei discepoli di Emmaus, ed è anche la nostra. Una strada che non si percorre da soli: sono in due i discepoli, come a dire che l’annuncio del Vangelo è generato e portato avanti solo nella misura in cui è condiviso, vissuto insieme, intrecciato tra voci, sguardi, esperienze, fatiche e slanci. Il Vangelo nasce per circolare, per farsi dialogo, relazione, intesa. Fin dal primo giorno, fin da quella sera di Emmaus, la trasmissione della fede è comunitaria, sinodale, corresponsabile.

Questo per noi oggi significa scegliere lo stile della sinodalità, il passo del cammino fatto insieme, la bellezza di una rete che si intreccia nella comunione, nella condivisione dei doni e nella responsabilità condivisa. L’annuncio del Vangelo non è opera di pochi, non è un compito lasciato al tempo libero, non è il mestiere dei pensionati né il riempitivo di chi ha meno da fare.

È invece una sorgente interiore che nasce dal cuore toccato da Dio, come accade al profeta Geremia, che grida: “Cercavo di trattenerlo, ma era come un fuoco ardente chiuso nelle mie ossa, mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo” (Ger 20,9).

È questo fuoco che ci muove, che ci spinge, che ci fa camminare anche quando i piedi sono stanchi. È il desiderio di condividere ciò che ci ha cambiato, ciò che ci ha salvato, ciò che ci ha dato un nome e una direzione.
Il nostro ministero catechistico, oggi, in un’epoca segnata da profonde trasformazioni sociali, culturali ed ecclesiali – quello che Papa Francesco ha chiamato “cambiamento d’epoca”chiede uno sguardo nuovo e un cuore disponibile a ricominciare, ad annunciare come se fosse la prima volta, a dire il Vangelo con stupore, delicatezza e verità, nel cuore delle vite concrete delle persone che ci sono affidate.

Le proposte di quest’anno non nascono dal caso, né da strategie tecniche, ma sono frutto di un ascolto reale e profondo della nostra Chiesa diocesana. Sono maturate nel lavoro del Consiglio pastorale diocesano, nei dialoghi con i parroci, nelle indicazioni del nostro Vescovo. Sono tessere di un mosaico che vuole aiutare ogni comunità parrocchiale a camminare, formarsi, crescere nella bellezza del servizio catechistico.

Non abbiamo certezze da distribuire, ma fuochi da alimentare. Non offriamo ricette, ma occasioni di incontro e di cammino. Desideriamo semplicemente camminare con voi, come il Viandante misterioso di Emmaus.

I moduli formativi

Con l’espressione moduli formativi si intende un percorso di più tappe spalmate nel corso dell’anno rivolto ad un numero massimo di persone che vogliamo specializzare rispetto al tema affrontato in ogni modulo. La scelta di ipotizzare un percorso a tappe nasce dalla consapevolezza che la formazione non può darsi in appuntamenti episodici che spesso lasciano il tempo che trovano, senza un vero processio di cambiamento. La medesima logica sta dietro alla scelta di rivolgersi ad un numero ristretto e stabile di persone.

I moduli nascono da una appassionata collaborazione tra Uffici della Diocesi e con le associazioni laicali presenti sul territorio diocesano. L’offerta di quest’anno si articola intorno a 10 temi:

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