Sarà una festa patronale speciale per Lecce e per la Chiesa locale: la novità “storica” di quest’anno è la peregrinatio orontiana nelle marine del territorio diocesano (LEGGI) in coincidenza con i giorni dell’Undena che si celebrerà ogni sera dal 16 al 25 agosto, come da tradizione, in cattedrale.
Accogliendo la proposta dell’Undena itinerante, il nuovo arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta ha voluto imprimere un tocco di originalità alla sua prima festa a Lecce. Raggiungere la comunità laddove trascorre i giorni di vacanza, attraverso forme antiche e nuove di apostolato in uscita o per portare in riva al mare il modello e l’esempio dei santi, può diventare occasione per ricordare a tutti che non esistono soste nel cammino della vita di fede e che anche la religiosità popolare come le devozioni, sono autentiche forme di evangelizzazione.
Ma questa prima festa leccese dell’arcivescovo pulsanese coincide, quasi in un unicum, con il giorno del suo 59.mo compleanno (LEGGI): il 66.mo successore di Oronzo (secondo la cronotassi dei vescovi di Lecce riconosciuta dagli storici) d’ora innanzi spegnerà le candeline del suo genetliaco a Lecce, nel giorno della solennità più attesa dell’anno. Sessantaseiesimo, è l’altra coincidenza: mons. Panzetta è un “ragazzo del ‘66”.
Mettendo da parte le curiosità e le provvidenziali coincidenze, c’è da registrare che nei giorni dell’Undena e, naturalmente, della festa, l’arcivescovo si farà presente con una significativa costanza, sia in Piazza Duomo (LEGGI) che nella peregrinatio lungo la costa adriatica.
Intanto il 15 agosto, solennità dell’Assunta, titolare della chiesa cattedrale, durante il solenne pontificale, il pastore benedirà la nuova statua pellegrina che il giorno dopo, il 16 agosto, salpando dalla darsena di San Cataldo, approderà per la prima tappa nel porticciolo di Torre San Gennaro e da lì proseguirà in processione verso Campo di Mare.
Il 17 agosto l’arcivescovo sarà a Torre San Gennaro – dove il simulacro giungerà in processione da Campo di Mare – per presiedere l’Eucarestia in Piazza Garibaldi alle 19,30.
Altra tappa della peregrinatio orontiana con la presenza del presule, venerdì 22 agosto a Torre dell’Orso dove la statua giungerà da San Foca. Panzetta presiederà l’Eucarestia alle 19 sul piazzale antistante la chiesa parrocchiale della marina di Melendugno.
Dal 23 agosto e per tutto il triduo di preparazione alla festa patronale, l’arcivescovo presiederà le celebrazioni in cattedrale. Sabato 23 agosto, alle 19, durante la messa conferirà il sacramento della Cresima agli adulti. Domenica 24 agosto, alle 18,30, presiederà l’Eucarestia (un’altra novità di quest’anno; fino allo scorso anno si celebravano i vespri capitolari) e, a seguire, la solenne processione con gli antichi simulacri, per le vie del centro città. Al rientro, in Piazza Duomo, Panzetta pronuncerà per la prima volta il tradizionale Messaggio alla città.
Anche il 25 agosto, vigilia della solennità, come di consueto, il nuovo arcivescovo sarà, al mattino, nel santuario diocesano di Sant’Oronzo fuori le mura dove, secondo la Passio orontiana, avvenne il martirio del primo vescovo di Lecce. Nel pomeriggio, invece, in cattedrale, presiederà la solenne concelebrazione eucaristica con la partecipazione dei sacerdoti e degli amministratori dei comuni della Vicaria di Monteroni che quest’anno doneranno l’olio che terrà viva per tutto l’anno la lampada votiva dell’altare di Sant’Oronzo.
Infine, martedì 26 agosto è il giorno della festa. E qui l’ultima novità: il pontificale presieduto dall’arcivescovo Panzetta è stato fissato di sera, alle 20 (e non più alle 11: quest’anno a quell’ora, a presiedere la messa capitolare sarà l’arcivescovo emerito Michele Seccia), all’aperto, in Piazza Duomo.
Insomma, per il nuovo presule, nel processo di inserimento e di conoscenza della vita della diocesi – a poco più di due mesi dalla sua nomina ad arcivescovo metropolita (18 giugno 2025) e a pochi giorni dal primo anniversario dall’annuncio (28 agosto 2024) del suo arrivo a Lecce come coadiutore – sarà un’immersione totale nella vita del popolo che il Signore e la Chiesa gli hanno affidato.






