Pubblichiamo per i lettori di Portalecce e per tutta la comunità diocesana il testo integrale dele breve messaggio dell’arcivescovo di Lecce, Angelo Raffaele Panzetta, pronunciato venerdì sera nella basilica del Rosario al termine della marcia e del rosario per la pace (LEGGI). Buona lettura.

 

 

Cari fratelli e sorelle,

siamo raccolti in preghiera, questa sera, insieme con Maria la Madre di Gesù, come la prima Chiesa di Gerusalemme in attesa del dono dello Spirito. Tutti vogliamo intercedere per la pace, che è un dono di Dio ma anche un nostro impegno quotidiano.

Mentre siamo qui come fratelli, ci tornano in mente le parole della Vergine Madre rivolte ai servi nel contesto nuziale di Cana: “Tutto quello che vi dirà fatelo!”. In obbedienza a tale indicazione vogliamo metterci in ascolto delle parole di Gesù per realizzarle nella nostra vita.

Tra le tante parole luminose parole di Gesù, sentiamo risuonare con forza nei nostri cuori, quella rivolta a Pietro nel contesto drammatico dell’orto degli ulivi: “Metti via la spada” (cfr Gv 18,11).  Questo imperativo del Signore ci chiede di disarmare le nostre mani, di riporre gli strumenti della cainità umana. Questa opzione di riporre le tante spade brandite nel mondo è decisiva per cambiare la storia umana perché, come Papa Leone ci ha ricordato tante volte, la pace vera è quella “disarmata e disarmante”. Non è deterrenza, ma fratellanza, non è ultimatum, ma dialogo. Non verrà come frutto di vittorie sul nemico, ma come risultato di semine di giustizia e di coraggioso perdono”.

L’imperativo di mettere via definitivamente le spade è oggi rivolto dal Signore a coloro che hanno in mano le sorti dei popoli, essi devono il coraggio e l’audacia del disarmo. L’invito che Gesù ha rivolto a Pietro è, però, rivolto a ciascuno di noi perché assumiamo la logica della violenza e soprattutto perché giungiamo a disarmare i nostri cuori.

Un’altra parola del Vangelo risuona oggi nella nostra interiorità e chiede di essere realizzata, si tratta di un passaggio contenuto nel contesto delle beatitudini: “Beati gli operatori di pace”. Questo messaggio rivoluzionario, contenuto in quella che può essere considerata la magna charta del cristianesimo, ci chiede di diventare ogni giorno operosi costruttori di pace, di diventare uomini e donne che seminano nel presente un futuro di pace, nella giustizia e nel perdono; Si tratta di essere, come ci ricorda Papa Leone, “miti e determinati, non dobbiamo lasciarci cadere le braccia. La pace è un cammino e Dio cammina con voi. Il Signore crea e diffonde la pace attraverso i suoi amici pacificati nel cuore, che diventano a loro volta pacificatori, strumenti della sua pace”.

Con questi sentimenti che la Parola del Vangelo ha seminato nei nostri cuori e che Maria ci ha chiesto di vivere nella serietà della nostra vita, torniamo alle nostre case con la gioia di aver gustato la bellezza di quella fraternità che solo la preghiera può realizzare e con la fiducia di aver affidato a Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, l’anelito di pace che attraversa i nostri e scuote le nostre coscienze.

A Lei, donna pacificata, ci rivolgiamo con grande fiducia dicendo: “Regina della pace prega per noi e per il mondo intero”.

Amen

 

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