Oggi 4 Agosto 2017 si è spento presso la sua abitazione di via Enrico de Nicola all’età di 77 anni il Vescovo emerito della Diocesi di Andria Mons. Raffaele Calabro.
Mons. Raffaele Calabro è ordinato presbitero il 15 marzo 1964 dal vescovo Gaetano Pollio.
Svolge gran parte del suo ministero pastorale nel servizio diplomatico della Santa Sede, prima all’estero, nelle nunziature apostoliche del Brasile (1968-1971), dell’Australia (1971-1974) e della Germania (1975-1980), e poi in Vaticano, nel Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa (1980-1989).
Il 19 novembre 1988 è eletto vescovo di Andria da papa Giovanni Paolo II. Riceve la consacrazione episcopale il 6 gennaio 1989 dallo stesso Papa, coconsacranti gli arcivescovi (poi cardinali) Edward Idris Cassidy, sostituto per gli affari generali e José Tomás Sánchez, segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Inizia ufficialmente il ministero episcopale nella diocesi il 29 gennaio successivo.
È stato presidente della Commissione pastorale regionale della Conferenza episcopale pugliese (CEP) e membro della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università della Conferenza Episcopale Italiana.
Il 29 gennaio 2016 papa Francesco accoglie la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi per raggiunti limiti d’età.
Durante l’ultimo anno santo indetto da papa Francesco per l’anno della misericordia ha indicato come porte sante, oltre quella della chiesa Cattedrale altre due porte sante: casa accoglienza Santa Maria Goretti e l’ospedale civile “Bonomo” di Andria. Negli anni 2000 mons.
Calabro ha voluto ristruttura la ex casa delle suore vincenziane in via Quarti ad Andria destinandola a casa di accoglienza. L’intero stabile fu ristrutturato dalle fondamenta e riapri i battenti per accogliere con la compassione e l’amore di Cristo quanti non hanno fissa dimora, cibo, indumenti e mezzi di sostentamento. La casa fu inaugurata il 17 novembre 2001.
Il suo mandato è stato caratterizzato da una cospicua produzione di lettere pastorali per la comunità ecclesiale diocesana. Ed inoltre durante il suo ministero episcopale sono stati edificati diversi complessi parrocchiali grazie ai fondi dell’8 per mille della chiesa cattolica.
Uomo schivo, dedito alla ricerca ed allo studio, ha svolto il suo ministero episcopale con riservatezza.