Da qualche anno i diaconi permanenti dell’arcidiocesi di Lecce, guidati dal delegato arcivescovile mons. Vincenzo Marinaci, seguono le tracce della Beata Vergine Maria nei vari santuari che ne danno il titolo secondo i luoghi in cui è nato il culto, le storie e le tradizioni che alimentano la preghiera e la pietà popolare.
A questo si aggiunge anche il fatto che quest’anno, per sei di loro coincide l’anniversario di ordinazione e quindi l’occasione propizia per ringraziare il Signore in comunione con il pastore, l’arcivescovo Michele Seccia, e tutta la famiglia diaconale diocesana: il ventinovesimo, avvenuto domenica scorsa, dei diaconi Mario Renna, Giacomo Rizzo e Antonio Tamiano; il secondo, martedì scorso, dei diaconi Vinicio Russo, Maurizio Giancane e Pierpaolo Signore.
Quest’anno la meta è stata il santuario della Vergine di Galeano, nel territorio di Torchiarolo, compatrona con il SS. Crocifisso, dove sono arrivati, nel pomeriggio di lunedì, guidati dall’arcivescovo mons. Michele Seccia e da mons. Vincenzo Marinaci. Il santuario, di proprietà comunale, si trova nella campagna torchiarolese, a circa tre chilometri dal centro abitato, a ridosso dell’area archeologica di Valesio, circondato dal verde e da aree attrezzate per il tempo libero delle famiglie. Ad accoglierli c’era don Antonio De Nanni, amministratore della parrocchia Maria SS. Assunta in Torchiarolo, il diacono Achille Giglio, Rosanna Tafuro e Lina Miccoli, rispettivamente presidente e fondatrice dell’associazione parrocchiale “Maria Ss. di Galeano e del Ss. Crocifisso”, nata 38 anni fa per la devozione ed il culto dei santi patroni, e una folta rappresentanza di associate.
Dopo l’accoglienza, è seguito un momento in cui ai partecipanti, a cura dei diaconi Achille Giglio e Antonio Tamiano, è stata presentata la storia del santuario e del culto alla Beata Vergine di cui si hanno documenti dal 1600 fino ai giorni nostri. La struttura di recente è stata oggetto di intervento di restauro che ha riportato alla luce parti di pitture databili in periodo medievale, altre in periodo settecentesco ed altre ancora nel secolo scorso.
È seguita la celebrazione dei Vespri presieduta da mons. Seccia che nel suo intervento ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare ai diaconi per il prezioso servizio che svolgono nelle parrocchie dove sono assegnati e alle consorti che, con sacrificio, li supportano e li accompagnano nel ministero.
Il pellegrinaggio si è concluso nella chiesa madre in Torchiarolo con la concelebrazione presieduta dall’arcivescovo alla presenza del sindaco Elio Ciccarese e di una folta schiera di fedeli.
Nell’omelia mons. Seccia ha ribadito il suo ringraziamento al Signore per il servizio diaconale su cui può contare la Chiesa di Lecce. “Sono contento – ha detto il pastore rivolgendosi ai diaconi – per il servizio che svolgete tra la nostra gente. Voi diaconi permanenti – ha continuato – nonostante gli impegni di lavoro e quelli familiari, vi prodigate quotidianamente mettendovi a disposizione dei fratelli. Vi ringrazio per quello che fate e vi esorto a continuare, è un mio chiodo fisso – ha precisato – quello di rivolgere particolare attenzione, nei primi venerdì di ogni mese, la vostra presenza affianco degli malati, di chi è impossibilitato a venire in chiesa, anche di quelle persone che non chiedono la comunione ma che hanno bisogno di presenza e sostegno nel loro vivere quotidiano”.
Alla fine della celebrazione c’è stato anche un momento di fraternità, organizzato dal gruppo liturgico, per abbracciare i diaconi e, in particolare, quelli per i quali ricorreva l’anniversario di ordinazione assicurando preghiere e ritornando a ringraziarli per il loro servizio.






