È ormai conto alla rovescia. Mancano, infatti, poche ore alla cerimonia di inizio ministero di mons. Angelo Raffaele Panzetta come arcivescovo metropolita di Lecce, nella serata di venerdì 11 luglio.
In mezzo ai due momenti di preghiera previsti dal programma (LEGGI) – l’atto di affidamento alla Madonna (alle 19) nella chiesa della Grazia in Piazza Sant’Oronzo e la solenne concelebrazione eucaristica in Piazza Duomo (alle 20,30) – ai piedi della colonna di Sant’Oronzo, sul piazzale del Sedile, sempre in Piazza Sant’Oronzo, si svolgerà un momento di accoglienza e di saluto al nuovo arcivescovo da parte delle autorità cittadine e dei sindaci dei comuni della diocesi. Prenderanno la parola il primo cittadino di Lecce, Adriana Poli Bortone, il prefetto, Domenico Natalino Manno e il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva.
Ma quale significato assume, all’inizio del ministero di un vescovo, questa piccola cerimonia?
È sicuramente un gesto di rispetto e riconoscimento del ruolo istituzionale e spirituale che egli rappresenta nella comunità e sottolinea l’importanza della collaborazione e del dialogo tra le diverse componenti della società.
Torna alla mente un libro del 2008, “Dialogo per la Città” (edizioni Vivere In), curato dal compianto arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi e scritto a sei mani con Adriana Poli Bortone e con Giovanni Pellegrino, all’epoca rispettivamente sindaco di Lecce e presidente della Provincia. Non di certo un trattato politico e neppure il solito studio sui mali e sulle prospettive delle nostre città. Fu un libro in forma di dialogo, anzi di trialogo tra tre rinomate personalità: un uomo di Chiesa e due politici, uno di destra ed uno di sinistra. Entrambi assai qualificati per la loro cultura e la loro onestà, esperti della vita parlamentare e amministrativa. Con il pastore che li interrogava sui grandi temi della vita d’oggi. Essi, nel volume rispondono con libertà e sapienza. Un esempio concreto di come si può non solo dialogare ma anche operare insieme per il bene della città.
Non solo rispetto e riconoscimento del ruolo della guida religiosa per la comunità, dunque, la cerimonia ai piedi della colonna del santo patrono ma, anche pubblica espressione della volontà di collaborazione tra le istituzioni per il bene comune. Un’esplicita e reciproca dichiarazione di apertura al dialogo tra Chiesa locale e società civile.
Insomma, un gesto che non è pura cortesia o formalità ma un esempio per l’intera comunità diocesana.
E anche il corteo che dal cuore della città si snoderà verso Piazza Duomo attraverso il corso cittadino per eccellenza, la via sempre affollata a qualunque ora del giorno, sarà un primo bagno di leccesità per il nuovo pastore.
Giunto in Piazza Duomo dove verrà allestito il palco per la solenne concelebrazione l’arcivescovo sarà accolto dall’assemblea pronta per la messa e si recherà in cattedrale per indossare i paramenti sacri. È prevista la presenza dei vescovi e degli arcivescovi della metropolia, di tutto il presbiterio leccese e dei fedeli delle oltre settanta comunità parrocchiali della diocesi.
All’inizio della messa porterà il suo saluto al nuovo pastore, l’arcivescovo emerito, Michele Seccia.
A partire dalle 19, l’intera cerimonia e la celebrazione eucaristica saranno trasmesse in diretta sui canali Facebook e YouTube di Portalecce e in diretta tv su Tele Dehon (ch 19).







