Sono tornati felici per essere stati protagonisti di un evento pentecostale durante il quale lo Spirito si è servito di vescovi, sacerdoti, religiosi e laici per immaginare, progettare e costruire – in un ascolto-dialogo libero e fecondo e nella comunione sinodale – il volto nuovo della Chiesa italiana che verrà.
Sono stati quattro i delegati della diocesi di Lecce che hanno partecipato alla seconda Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia: don Damiano Madaro, parroco di Santa Rosa in Lecce, don Luca Bisconti, parroco di Maria SS. Assunta in Trepuzzi e Simona Abate, coordinatrice della Casa della Carità con in testa l’arcivescovo coadiutore Angelo Panzetta.
“Quello che abbiamo vissuto – racconta don Damiano – è stato un grande evento dello Spirito che veramente ha soffiato e ha creato in tutti quanti noi un atteggiamento di grande parresia perché nessuno ha avuto paura di esprimere il proprio pensiero, soprattutto dovendo fedelmente riportare quanto la Chiesa di Lecce nell’Assemblea sinodale diocesana ci aveva chiesto di presentare all’Assemblea nazionale”.
“Penso che quello che abbiamo appena vissuto – conclude il parroco di Santa Rosa – sia stato un notevole momento di ripartenza: la Chiesa italiana è chiamata a gioire, perché ha compreso che cosa intendeva dire Papa Francesco circa il metodo sinodale come stile della Chiesa stessa”.
“Sono felice di fare parte di una Chiesa che ascolta – confida Simona Abate di ritorno da Roma -. Questa è la testimonianza più bella che mi porto dalla ricchezza di queste giornate. Le tensioni del primo giorno, dinanzi ad un documento non aderente alla ricchezza delle propulsioni dei quattro anni sinodali, è stata una vera e propria esperienza dello Spirito. Le guide non hanno ignorato, ma ascoltato la voce dei partecipanti e questo è costruttivo e generativo di comunione ed efficacia di decisione, oltre che di nuovo stile”.
“Molto probabilmente – conclude la coordinatrice della Casa della Carità – si arriverà ad un cambio metodologico che a prescindere dimostra quanto lo Spirito sia attuale e quanto la Chiesa si fa bella quando lo coglie e gli dà spazio. Torno a Lecce fiduciosa da vera pellegrina di speranza”.
“È stato un onore rappresentare la diocesi di Lecce in questo evento che potremmo dire epocale per la Chiesa d’Italia – annota don Luca -, perché il cammino di sinodale avviato da Papa Francesco è divenuto ormai un processo che non può essere interrotto. Lo abbiamo notato proprio in questi giorni quando la novità dello Spirito ha permesso a tutti quanti di rendersi conto di poter avere il coraggio di cambiare strada, di iniziare un percorso nuovo con prospettive nuove, di rimettere in gioco tutto se lo Spirito richiedeva, e di poter con coraggio lottare per le necessarie modifiche per il rinnovamento della Chiesa e per il bene di tutte le persone”.
“Una svolta – deduce il parroco della matrice di Trepuzzi – che possiamo definire relazionale con al centro la persona e con la voglia di camminare insieme veramente, per condividere le scelte e non per essere autoreferenziali”.






