È il giorno dell’ultimo saluto a don Rossano. Alle 16,30, nell’antica Chiesa di Sant’Angelo, l’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta presiederà i solenni funerali per il sacerdote sessantacinquenne deceduto lunedì scorso in seguito ad una grave malattia.
Con lui i confratelli sacerdoti che con don Rossano hanno condiviso un pezzo di strada e di servizio alla Chiesa di Lecce, i familiari e tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato nel quarantennale ministero presbiterale. Ieri, per tutta la giornata, fino a tarda ora, un continuo pellegrinaggio nella camera ardente per salutarlo e pregare per lui. Anche lo stesso arcivescovo, nel pomeriggio di ieri, ha fatto visita alla salma per pregare davanti a feretro e per dare conforto ai parenti convenuti.
In tantissimi hanno espresso profondo dolore per la sua morte di avvenuta nel giorno della Natività di Maria, dopo aver affrontato una lunga battaglia con la malattia. Grande il cordoglio nella comunità di Surbo, dove ha guidato la parrocchia Santa Lucia per 25 anni. “La sua presenza – ha sottolineato il sindaco di Surbo, Ronny Trio – resterà viva, silenziosa e amica, nel cuore dei tantissimi surbini che lo hanno conosciuto e amato. E sarà proprio la sua eredità di fede, di umanità e di amore per la nostra comunità a continuare a guidarci e a sostenerci”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Carmiano (sua città natale), Giovanni Erroi, che scrive: “Ci lascia un uomo di Dio, ma soprattutto una figura capace di accompagnare, ascoltare e sostenere con discrezione e profondità chiunque ne avesse bisogno”.
Come centinaia, poi, sono i commenti lasciati dalla comunità tutta sotto ai post delle pagine social di Portalecce. E tra i numerosi messaggi di cordoglio spuntano anche delle testimonianze di chi lo aveva conosciuto e oggi fa rivivere nel ricordo delle sue azioni in grado di lasciare un segno indelebile nella vita di chi lo ha incontrato.
C’è chi lo ricorda tra i banchi di scuola, negli anni della docenza presso l’Istituto superiore di scienze religiose (Issrm) “don Tonino Bello” di Lecce e dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole superiori. “Grazie professore – scrive Fabio, ad esempio – per averci ascoltato e compreso, sostenuto ed accompagnato sempre nelle scelte con quella cura e quel tatto che ti erano propri”. E il ricordo dei colleghi docenti: “Sei stato – scrive Lea – un caro collega e un grande maestro per i tuoi allievi. I tuoi studenti, oggi addolorati, testimoniano quanto amore hai saputo donare nella tua missione educativa e spirituale”.
Tanti i fedeli che ricordano il suo impegno pastorale, le celebrazioni dei sacramenti e i momenti di preghiera assieme a lui. “Hai celebrato tutti i momenti più belli della nostra famiglia – scrive Roberta – e per questo ti ringraziamo con tutto il nostro affetto”. O ancora: “Omelie profonde – scrive Monica – e piene di riflessioni. Mi hai donato tanto in vari momenti della mia vita cristiana”. E poi l’interesse per i giovani e per l’Acr:“Sei stato un punto di riferimento importante per noi giovani – scrive Maria Grazia – e ti saremo sempre grati per la tua testimonianza di vita e di fede” e “Quanti ricordi – aggiunge Michela – trascorsi con i ragazzi dell’Acr di San Sabino. Le mie figlie sono cresciute con te”.
Ma è soprattutto la sua umanità ad aver lasciato il segno. C’è chi ricorda la sua capacità di essere un amico sincero oltre che un sacerdote, come Gabriele, che scrive: “Il tuo immenso sorriso, la tua semplicità, la tua delicatezza, la tua disponibilità, la tua fede resteranno per sempre nel mio cuore. Ciao Rossano, grazie di avermi dato l’onore e la gioia di essere tuo amico”. Chi ricorda le parole di conforto e di sostegno: “La tua presenza in momenti difficili della mia vita – scrive Carla – è stata un balsamo prezioso per il cuore” e poi “Hai saputo consolare il pianto – aggiunge Maria Letizia – di una bimba che non capiva perché non aveva più la sua sorellina. Sei stato parte della famiglia, vicino nei giorni bui, ma anche in quelli gioiosi”. Persino chi non lo conosceva, come Cinzia, resta commosso dai tanti ricordi condivisi e scrive: “Non ho avuto la fortuna e la gioia di conoscerlo, ma le sue opere parlano per lui”.
Rimane, insomma, una profonda gratitudine da parte della comunità nei confronti di don Rossano. “Resterà vivo – scrive Giovanna – in ogni parola di conforto che ha pronunciato, in ogni sorriso che ha donato, in ogni gesto di carità che ha compiuto. Sarà nelle mie preghiere e nelle preghiere dei suoi fedeli, nei cuori di chi lo ha amato, nella speranza di chi ha trovato in lui una guida”.






