La Chiesa di Lecce tutta, insieme al suo pastore l’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta, si unisce alla gioia di mons. Domenico Umberto D’Ambrosio che il prossimo 19 luglio ringrazierà il Sommo ed Eterno Sacerdote, Cristo Gesù, per i sessant’anni di vita presbiterale.
Alla celebrazione giubilare che si terrà sabato prossimo alle 18, presso il santuario di San Pio a San Giovanni Rotondo, sarà presente una delegazione del presbiterio leccese guidata dall’arcivescovo di Lecce che porterà a mons. D’Ambrosio l’abbraccio grato e affettuoso di tutta la comunità ecclesiale che egli ha guidato dal 2009 al 2017.
Era, infatti, il 19 luglio 1965 quando il giovane Domenico veniva ordinato sacerdote nella parrocchia Sant’Elia Profeta in Peschici per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo Andrea Cesarano.
Dopo aver ricoperto, tra gli altri, anche il ministero di parroco di San Leonardo Abate in San Giovanni Rotondo ed essere stato segnalato per le sue eccezionali doti di comunicatore e pastore dall’arcivescovo di Manfredonia-Vieste, mons. Valentino Vailati, è eletto alla sede vescovile di Termoli-Larino il 14 dicembre 1989; riceve la consacrazione episcopale il 6 gennaio dell’anno successivo dalle mani di San Giovanni Paolo II.
Il 27 maggio 1999 è nominato arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino, diocesi che guiderà per soli quattro anni prima di essere trasferito dal 2003 al 2009 quale arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo (sotto il suo episcopato, infatti, si è avuta l’unificazione delle tre circoscrizioni in una unica realtà, ndr) e delegato dalla Santa Sede per il santuario e le opere di San Pio da Pietrelcina.
Il 16 aprile 2009 è, invece, eletto alla sede metropolitana di Lecce.
Il 29 giugno dello stesso anno riceve il pallio da Papa Benedetto XVI nella Basilica di San Pietro e il successivo 4 luglio prende possesso della cattedra leccese.
È uno dei pochi arcivescovi italiani ad aver compiuto un cursus honorum interamente pastorale, senza aver mai lavorato in campo diplomatico o aver condotto studi universitari.
Tratteggia il suo ministero episcopale per l’attenzione al sociale, in particolare, invitando a un ritorno alla sobrietà nelle manifestazioni religiose.
Emblematico risulta l’appello dell’agosto 2010, durante l’omelia della festa dei santi patroni di Lecce, cui sono seguite l’anno successivo dichiarazioni altrettanto nette rivolte in particolare allo sperpero delle risorse pubbliche.
La redazione di Portalecce facendosi interprete dei sentimenti dell’arcivescovo Panzetta, del presbiterio diocesano, delle comunità religiose e di tutta la comunità diocesana di Lecce si unisce alla gioia di mons. D’Ambrosio elevando per lui fervide preghiere al Signore “misericordioso e fedele” affinché lo custodica e lo ricolmi di grazia per il prosieguo del suo ministero.







