“Questa sera siamo come la Chiesa di Gerusalemme, assidua e concorde nella preghiera […] e sono veramente felice nel vedere che tanta gente abbia messo da parte il nuovo carnevale (halloween, ndr) per vivere questo momento di preghiera con Maria”.

 

 

Sono le parole con cui l’arcivescovo di Lecce, Angelo Raffaele Panzetta ha aperto il suo messaggio durante la “Marcia e il rosario per la pace”, momento di preghiera che la Chiesa di Lecce tutta ha vissuto accogliendo l’invito di Papa Leone XIV che aveva chiesto, per tutto il mese di ottobre, la recita comunitaria e personale della preghiera mariana.

Numerosi i fedeli giunti da ogni paese, parrocchia, associazione, famiglia religiosa, istituto di vita consacrata.

Dopo il ritrovo nella Piazza Duomo, trasformatasi per una sera in cattedrale all’aperto e dopo aver attinto la luce dal cero pasquale, segno del Cristo risorto, la marcia silenziosa preceduta dalla croce e seguita dal presule, dai presbiteri, dai diaconi e dal popolo di Dio si è diretta verso la basilica del Rosario dove in un clima di intensa spiritualità l’arcivescovo Panzetta ha guidato la preghiera del rosario meditato.

“Mentre siamo insieme a Maria – ha detto ancora l’arcivescovo -, sentiamo risuonare una Parola che suo Figlio Gesù disse nel Getsemani: ‘riponi la spada’. Tutti, capo di nazioni, potenti della terra e uomini di buona volontà siamo chiamati a deporre la spada […]. Ma in questa assemblea risuona una seconda parola che domani (oggi per chi legge, ndr) ascolteremo nella celebrazione eucaristica: ‘Beati gli operatori di pace’. Coraggio, avanti, costruttori di pace! Mettiamo in campo una pace che non sia semplice deterrenza ma vera e propria fratellanza, una pace che sia disarmata e disarmante“.

Tante voci, dunque, ma un unico grande coro: quello della Chiesa di Lecce che, mediante l’intercessione della Regina della pace, ha chiesto al Signore che cessino i conflitti e si instauri un clima di serenità e di pacifica convivenza, requisiti necessari per il trionfo della civiltà dell’amore.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

clic qui per l’articolo sul sito del giornale della Diocesi